giovedì 23 luglio 2015

TRE CRITICITA' DELLA CASA IN LEGNO

Ho parlato nel precedente post di tre punti di forza delle costruzioni in legno: basso impatto ambientale; resistenza al fuoco e al sisma; facilità di lavorazione, leggerezza e facilità di montaggio.
Adesso cerco di fare il punto sulle criticità di una casa in legno che devono essere conosciute per poterle gestire nel migliore dei modi in fase progettuale e realizzativa.



  • Il primo punto critico delle costruzioni in legno è l'acqua.
La pioggia, l'umidità di risalita, l'acqua di condensa nelle pareti, il vapore all'interno dei locali. L'acqua incide negativamente sulla durabilità del materiale, lo rende più vulnerabile agli attacchi degli xilofagi (funghi, muffe, insetti che si nutrono del legno). In un edifico con paramento in legno a vista, anche una gronda troppo piccola può determinare un degrado, che può manifestarsi solo con una decolorazione del materiale, oppure può nascondere un ristagno di acqua che favorisce un attacco di muffa, con un inizio di degradazione più consistente. Il consiglio è: tentare di avere sempre una sporgenza di gronda pari a 1/3 dell'altezza del lato da proteggere dalla pioggia battente.


Nel caso si voglia realizzare un edificio dalle forme/volumi puliti e con il legno esposto alle intemperie, una buona alternativa alle sporgenze di protezione sono le superfici di sacrificio. Porzioni esterne del paramento pensate per essere sostituite periodicamente.
Lavorando con il legno si devono realizzare degli edifici che siano già in qualche modo protetti dalle intemperie e dalle infiltrazioni d'acqua. Questo è vero anche nel caso di utilizzo di legno lamellare perchè, seppure più resistente grazie alle colle utilizzate, in presenza di infiltrazioni di acqua può comunque delaminarsi.
Il problema acqua non è limitato solo all'esterno, ma nell'ottica della durabilità del legno non si può trascurare l'umidità data dalla condensa interstiziale che si può creare all'interno della stratigrafia di parete. La normativa ne permette la presenza, ammesso che abbia la possibilità di asciugarsi, ma le condense vanno sempre attentamente controllate perchè di fatto oltre a compromettere la capacità di coibentazione dei materiali utilizzati, può essere negativa proprio per la struttura in legno che si trova all'interno della parete.

Aggiornamento: 
A seguito di una recente revisione la normativa non consente più la formazione di condensa interstiziale, in nessun caso.

  • Il secondo punto critico per una costruzione in legno, alla nostra latitudine, è il comfort termico estivo.
Nella realizzazione di un edificio leggero e fortemente coibentato come la casa in legno, è importante considerare la temperatura esterna delle varie stagioni, ma anche i carichi interni (soprattutto in estate) dati da persone e apparecchiature che si trovano all'interno della casa e che producono calore. Questo per il risparmio energetico, ma soprattutto per garantire il comfort abitativo. In generale la parte dell'involucro che effettivamente contribuisce a ridurre le temperature superficiali interne in estate, e ad attenuare la temperatura operante, è la massa termica interna.


Essendo l'involucro, di una casa in legno, leggero e poco massivo il parametro da prendere a riferimento è la capacita termica areica interna periodica perchè funzione della profondità di penetrazione dell'onda termica. Questo valore descrive la capacità effettiva di un componente edilizio di accumulare/immagazzinare il calore sul lato interno. Ecco allora perchè nelle case con involucro leggero diventa importante la successione di strati, resistivi e capacitivi, che preveda l'isolante termico preferibilmente posizionato verso l'esterno.
Per quello che riguarda invece le prestazioni invernali per il risparmio energetico c'è da dire che il legno è il materiale da costruzione con le migliori proprietà (prossime a quelle degli isolanti termici) e per questo può risultare più facile ottenere edifici a basso consumo e basso costo di gestione.

  • Il terzo punto cui fare attenzione è la salubrità interna.
Si è portati a pensare che le case in legno siano le più salubri dato che il materiale originario è naturale e non pericoloso per l'uomo. Di fatto il legno che viene installato non è mai allo stato naturale, ma solitamente è trattato, incollato, rifinito con prodotti che possono essere più o meno salubri o traspiranti.
Le case in legno sono realizzate quasi esclusivamente con elementi di legno lamellare, cioè composti da tavole incollate. Anche le pannellature utilizzate spesso per la rifinitura delle pareti sono in compensato o in OSB, entrambi materiali ottenuti tramite incollaggio.
Che tipo di colle sono e che problemi danno? Sono adesivi di tipo melamminico, ureico, poliuretanico. I primi due contengono formaldeide, mentre il terzo tipo contiene isocianati. Tutte queste sostanze possono produrre emissioni di composti volatili nocivi all'interno della casa che possono determinare allergie e reazioni a contatto con le vie respiratorie fino a manifestazioni cancerose. E' bene sapere che si tratta di adesivi molto resistenti agli agenti atmosferici e che assicurano la necessaria tenuta strutturale, pertanto non si possono evitare a meno che non si scelgano sistemi con giunzioni delle tavole con pioli di legno e senza colle.
A questi prodotti si aggiungono i preservanti del legno, utilizzati per prevenire l'attacco degli xilofagi. Sostanze la cui quantità, profondità di impregnazione ed efficacia del trattamento sono normate dalle UNI e pertanto non possono essere evitate.


Infine si devono considerare i vari trattamenti superficiali di finitura del legno da interni: vernici e pitture che spesso possono contenere degli essiccativi a base di piombo.
Che fare? Prima di tutto privilegiare, laddove possibile, finiture di tipo biocompatibile, cosiddette alternative, cioè oli o resine naturali, oli duri e oli cera dalla elevata resistenza ed elasticità basati su procedimenti ancora pressochè artigianali, ed esenti da essiccativi a base di piombo. In secondo luogo installare un sistema, anche basico, di ventilazione che permetta il costante rinnovo dell'aria.

Post tratto dalla lezione tenuta al corso specialistico Progettare Strutture in Legno (XI/2014)

Giulia Bertolucci architetto


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