giovedì 2 luglio 2015

TRE MOTIVI PER SCEGLIERE UNA CASA IN LEGNO

Anticamente, alle varie latitudini, laddove c'era disponibilità di boschi, la tecnologia costruttiva scelta era in legno. Con lo sviluppo industriale si è dato spazio al cemento armato e all'acciaio, perchè ritenuti più performanti e sicuri, e il legno, da allora, è stato utilizzato per finalità estetiche (scale, pavimenti, porte, arredi) o per i reintegri strutturali di solai antichi.
Oggi si assiste alla riscoperta del legno nelle costruzioni perchè materiale naturale, di facile lavorazione, rinnovabile e dalle molteplici proprietà.



  •  Il primo motivo per costruire una casa in legno è: la consapevolezza ambientale.
Le normative, da quelle generali a quelle locali, indicano la priorità della riduzione di produzione di CO2 e di conseguenza il risparmio energetico (ultimo obiettivo della comunità europea è proprio l'edificio ad energia quasi zero).
Di fatto però l'aspetto energetico non basta a valutare l'impatto che un fabbricato, e i suoi componenti, hanno sull'ambiente.
La tendenza verso la sostenibilità ambientale del costruito è confermata anche dal regolamento dei prodotti da costruzione in cui è stato inserito l'uso sostenibile delle risorse come uno dei requisiti necessari per le opere da costruzione. Per questo si parla di durabilità, di riciclabilità, di materie prime ecologicamente compatibili. A questo proposito il legno, se proveniente da gestione forestale sostenibile certificata (FSC o PEFC), è una risposta ottimale.

  • Il secondo motivo per scegliere una casa in legno è: la sicurezza strutturale.
Per anni il legno non è stato contemplato all'interno delle norme tecniche per le costruzioni. Oggi, grazie a nuove evidenze scientifiche (studi e prove effettuati dal CNR-IVALSA), siamo arrivati a capire che esso ha ottima resistenza strutturale (anche in caso di sisma) e ha una resistenza al fuoco pari o superiore ad altri tipi di materiali strutturali.
C'è da dire inoltre che il legno è un materiale leggero, per questo interessante soprattutto laddove c'è bisogno di poco carico sul terreno o in caso di soprelevazione, per evitare ingenti opere di rinforzo strutturale o di opere di sottofondazione dell'esistente.


Di cosa sono fatte le case in legno?
Non è legno massiccio, si tratta di legno lamellare. Un materiale composito costituito da tavole selezionate per uso strutturale, non soggette ai difetti tipici del legno massiccio (cipollature, presenza di nodi, la deformabilità ecc) , unite insieme a formare travi, pilastri, pannelli. Questo tipo di tecnologia permette di realizzare elementi di qualunque dimensione, lunghezza e forma. Diciamo che l'unica limitazione può essere solo la dimensione del trasporto eccezionale e le operazioni di posa in opera in cantiere.
Le tipologie di costruzione in legno sono tendenzialmente tre:
  1. strutture a telaio puntiformi; spesso utilizzate anche nei casi di autocostruzione, in abbinamento con tamponamento di materiali facili da trovare sul territorio, ad esempio balle di paglia
  2. strutture a pannelli, in cui il livello di flessibilità e modificabilità è minimo
  3. strutture miste, con robustezza maggiore tra le tre tipologie
(esiste anche un quarto tipo, dalle nostre parti - Toscana - meno tipico e meno utilizzato, che deriva dalle case fatte di tronchi )

  • Il terzo motivo per costruire una casa in legno è dato dall'industrializzazione: la facilità di costruzione e previsione di tempi e costi.
A seguito delle evidenze scientifiche si è molto sviluppato il settore della prefabbricazione in legno, con la produzione di elementi strutturali e modelli costruttivi che prevedono l'assemblaggio a secco. Questa caratteristica si ricollega al primo punto, poiché rappresenta la possibilità di realizzare una costruzione in bioedilizia, facilmente disassemblabile a fine vita e con separazione delle varie parti per un possibile riuso e riciclo, riducendo la quantità di materiale da smaltire in discarica. Trattandosi di assemblaggio, le lavorazioni sono facili, seppure debbano essere estremamente precise, e il cantiere risulta molto pulito. I lavori sono prevalentemente svolti in officina, e per questo si ribalta il sistema: non viene più presentato un progetto (magari poco definito) per le autorizzazioni amministrative per poi modificarlo, anche pesantemente, in corso d'opera. All'opposto, si tende a progettare tutto nel dettaglio in modo che in officina, con le macchine a controllo numerico, si possano produrre i pezzi da assemblare in cantiere. Questo comporta una inversione dei tempi, cioè una maggiore durata della fase di progettazione/produzione e una minore durata del cantiere, oltre che una maggiore prevedibilità dei tempi di costruzione e quindi anche dei costi.



In relazione alla questione dei costi c'è da dire, in base alla nostra esperienza, che non è assolutamente vero che la costruzione in legno sia più economica di una realizzata con tecnologia tradizionale in muratura, a parità di prestazioni raggiunte. Per questo abbiamo verificato con alcuni clienti che, se l'unico obiettivo è la riduzione della spesa di realizzazione, la scelta definitiva spesso non ricade sulla tecnologia in legno.

Oggi il legno sembra una nuova scoperta, e viene sempre più spesso associato con l'idea di bioarchitettura. Questa corrispondenza in realtà non è così diretta, poiché per essere considerato bioarchitettura ad un edificio non basta il semplice fatto di essere di legno. In seguito ti dirò meglio cosa intendo.

Post tratto dalla lezione tenuta al corso specialistico Progettare Strutture in Legno (XI/2014)


Giulia Bertolucci architetto


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