mercoledì 23 settembre 2015

LE VERNICI ALL'ACQUA SONO INNOCUE?

Per il nostro benessere non possiamo trascurare il fatto che trascorriamo la maggior parte del tempo in ambienti interni (siano essi la casa, l'ufficio o la scuola) e che i dati sull'inquinamento domestico parlano di una qualità dell'aria interna alle case da 2 a 5 volte peggiore rispetto a quella esterna.



Ultimamente si pone molta attenzione all'isolamento dell'involucro, alla tenuta e alla sigillatura dei serramenti. Sarebbe opportuno anche chiedersi che tipo di materiali vengono utilizzati per le finiture interne e soprattutto che tipo di emissioni possono generare, poichè vernici, adesivi, e materiali da costruzione in genere possono causare un preoccupante aumento nella concentrazione di composti organici volatili (VOC) nell'aria, pericolosi anche per molto tempo dopo la loro posa. 
A questo riguardo molti pensano che una buona soluzione sia la vernice all'acqua, che viene erroneamente considerata “senza solvente” e quindi innocua.

I prodotti vernicianti a base di acqua contengono comunque una percentuale di solvente, ammessa anche dalla normativa nazionale, in recepimento di una direttiva comunitaria, finalizzata a limitare le emissioni inquinanti di composti organici volatili. 
Si dice solvente ogni sostanza capace di scioglierne un'altra per ottenere una soluzione. La pericolosità dei solventi è dovuta al fatto che non rimangono stabili nel prodotto finito, ma evaporano producendo VOC in quantità e contribuendo ad inquinare l'ambiente interno per molto tempo.
I solventi delle vernici all'acqua sono: isoparaffine, ragie minerali o benzine, a cui si aggiungono emulsionanti (es. ammoniaca), reticolanti (es. isocianati), conservanti (es. il più diffuso ed economico è la formaldeide). Tutti prodotti di origine petrolchimica. 

Ma allora c'è da chiedersi perchè vengono utilizzati nelle vernici. Di fatto perchè facilitano l'applicazione del prodotto, o perchè migliorano l'aspetto del film di finitura, o ancora perchè favoriscono l'adesione della vernice al supporto.

Indicativamente all'acqua vengono aggiunti dal 15 al 30% di solventi organici, a differenza delle vernici “classiche” che ne contengono dal 50 al 70%. Ecco perchè le vernici all'acqua sono da considerarsi meno pericolose delle altre, ma comunque non innocue. Inoltre alcuni tipi di solventi per le vernici all'acqua pongono nuovi problemi dal punto di vista tossicologico, sia per gli utenti che per i posatori. In un passato congresso della Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale si riferiva delle seguenti patologie rilevate in imbianchini che utilizzavano vernici a base acquosa: disturbi oculari legati alla qualità del film lacrimale e irritazione della mucosa nasale in relazione all'intensità dell'esposizione ai prodotti vernicianti.

Per tutti questi motivi, per garantire la salubrità dell'aria interna dobbiamo scegliere prodotti almeno con etichetta Ecolabel. Dato però che non sempre questa è sufficiente per una garanzia di ecologicità e biocompatibilità del prodotto, sarebbe opportuno preferire prodotti a bassissime emissioni con il marchio Emicode EC1 (assegnato da laboratori indipendenti, sulla base di test di verifica con parametri e metodi univoci). A questo proposito è bene sottolineare che la certificazione Emicode dimezza, riducendo all'8% della miscela, la quantità limite di solvente consentita per legge nei prodotti all'acqua.
Biocompatibilità maggiore si ottiene con la scelta di vernici, pitture e smalti che sono ottenuti attraverso procedimenti naturali. 
Questi i possibili componenti, oltre all'acqua, dei prodotti di finitura veramente NON nocivi per l'uomo: olio e/o standolio di lino o di Thung; resina vegetale; cera di carnauba; ossidi e terre naturali; bianco titanio non trattato al cloro; sali di boro; oli essenziali di lavanda o agrumi; essiccativi a base di zirconio, calcio, cobalto in quantità inferiore allo 0,15%.

Infine sommando le sostanze prodotte dalle emissioni dei materiali di finitura con gli altri possibili inquinanti dell'aria interna (dai gas incombusti della cucina, ai prodotti della pulizia, alle muffe) risulta evidente che maggiore attenzione e cura andrebbe posta anche alla ventilazione dei locali e ai necessari ricambi d'aria.


Rodolfo Collodi architetto


2 commenti :

  1. Articolo fantastico che tratta una questione spinosa, di salute e benessere collettivo. Bravo!

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  2. Grazie per aver dedicato tempo alla lettura dell'articolo e per il suo commento.

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