lunedì 2 novembre 2015

FINESTRA ZENITALE

La finestra a tetto, spesso sottovalutata, può essere utilizzata come elemento bioclimatico naturale.

La scorsa settimana durante un sopralluogo in cantiere con l'impresario per l'aggiornamento e la previsione di avanzamento lavori, abbiamo scattato varie foto per documentare la fase lavorativa. Ed ecco ancora una volta la finestra a tetto! E' strano ma solo ora ci siamo resi conto che i nostri progetti più recenti hanno questo elemento in comune. Grande o piccola che sia, a seconda della posizione, della grandezza dello spazio sottotetto, della dimensione della falda e dell'orditura della stessa, scegliamo sempre di mettere una finestra incassata in una falda della copertura. Certo niente di speciale, molti edifici hanno questo tipo di apertura, ma ci ha sorpreso il fatto che sempre più spesso ricorriamo a questo tipo di finestratura per i sottotetti, siano essi abitati oppure no.


Siamo sostenitori della estrema utilità di aperture di questo tipo, sia perchè possono costituire lo sbocco per la ventilazione interna alle abitazioni favorendo il ricambio di aria durante tutto l'anno e il raffrescamento soprattutto in estate, sia perchè – in caso di sottotetto abitato o di soppalco con doppio volume – forniscono un migliore illuminamento naturale degli ambienti con una qualità di luce molto superiore a qualunque altro sistema si possa pensare. Durante il giorno la luce proveniente dalla finestra a tetto muove lo spazio portando illuminazione diffusa e diretta all'interno degli ambienti, più di quanto possa fare una finestra posta in una parete verticale.

La luce naturale ha un effetto positivo sul metabolismo umano, ci rende di buon umore, favorisce l'apprendimento oltre a scandire il passare del tempo e delle stagioni. Tutti buoni motivi per avere grandi finestre e perchè no una finestra a tetto per i locali che spesso consideriamo meno importanti e poi finiscono per diventare uno studio o lo spazio gioco/cameretta dei figli.




In sostanza consideriamo la finestra a tetto come un vero elemento bioclimatico che naturalmente ci permette di captare venti prevalenti, smaltire l'aria calda o esausta, illuminare i locali. La possibilità di svolgere tutte queste funzioni correttamente è data dalla scelta della falda in cui posizionare l'apertura. Ad esempio nell'ultimo progetto (il cantiere del sopralluogo) possiamo sfruttare i venti estivi prevalenti da nord est per il raffrescamento naturale della casa, ponendo delle finestre a parete proprio su quel lato e una finestra a tetto sulla falda esposta a sud. Dove peraltro si creerà uno strato di aria calda che innescherà anche l'effetto camino favorendo l'espulsione dalla finestra inclinata.



E' chiaro che si deve porre estrema attenzione al momento della realizzazione per fare in modo che non diventi un punto di debolezza del tetto. A questo proposito verifichiamo con molta attenzione come viene isolato e impermeabilizzato il telaio della finestra e come viene realizzato il raccordo con l'isolamento del tetto, perchè non possiamo rischiare che una magnifica finestra a tetto diventi il punto da cui si infiltra l'acqua piovana o faccia condensa.

Inoltre preferiamo sempre serramenti che permettono la ventilazione a finestra chiusa perchè è un modo per espellere l'aria viziata senza necessità di un sistema impiantistico ausiliario e senza dover tenere la finestra aperta (vantaggioso soprattutto in inverno). 


Giulia Bertolucci architetto